Estrazione Denti
La bocca è una delle parti del nostro corpo che molte volte ci dimentichiamo di accudire in modo appropriato e che poi può dare delle reazioni tali per cui è necessario l’intervento di un dentista. In alcuni casi questo deve procedere alla chirurgia odontostomatologica (chirurgia del cavo orale) per poter risolvere la problematica e dare di nuovo al paziente la possibilità di usare la bocca in modo normale e senza dolore.
Estrazione di denti presso lo studio dentistico di Milano
Uno dei maggiori campi della chirurgia odontostomatologica riguarda le estrazioni dentali e queste possono essere necessarie per svariate patologie: disodontiasi, inclusioni o semi inclusioni, carie ed infezioni sono tra le cause che possono determinare la necessità di dover procedere all’estrazione del dente o dei denti.
Che cosa è l’estrazione del dente
Tecnicamente l’estrazione del dente è quel processo che viene messo in atto dal dentista per poter procedere all’asportazione della corona e della relativa radice dal proprio alveo nel momento in cui altre tipologie di intervento come la cura canalare non possono dare adeguati risultati
Quando estrarre il dente
Si deve procedere con l’estrazione di uno o anche più denti quando si è in presenza di una forte carie che ha interessato tutta la polpa oppure se l’infezione ha già raggiunto la radice interna; vi sono casi in cui l’estrazione del dente è doverosa anche se il dente è sostanzialmente sano ma si è rotto in modo tale da non poter procedere con una otturazione o con una cura canalare.
L’estrazione dentale si rende inoltre necessaria nel caso in cui il cavo orale sia interessato da una malattia parodontale in stato avanzato quando questa abbia aggredito le strutture ossee o quelle gengivali in profondità.
L’estrazione di un dente presso lo studio dentistico di Milano può anche non essere direttamente collegata ad una patologia; questa può essere infatti anche eseguita per una questione estetica o per assicurare una maggiore funzionalità della bocca come nel caso dell’affollamento dentale.
La funzionalità può essere infatti compromessa in molti casi come ad esempio dall’accavallamento dentale che avviene assai spesso quando il cavo orale è molto stretto e si è in presenza della disodontiasi; questa difficoltà di fuoriuscita dei denti avviene normalmente quando questi non hanno quindi lo spazio necessario per fuoriuscire ed il risultato sarebbe una sovrapposizione tra il dente già presente e quello che deve uscire. Questa situazione potrebbe comportare nel tempo delle probabili disfunzioni nell’atto della masticazione e di conseguenza anche maggiori probabilità di contrarre la carie anche per la presenza di una difficoltà oggettiva nella pulizia quotidiana fatta con il dentifricio e lo spazzolino.
Un caso particolare di estrazione dentaria è quello relativo alla mancata caduta dei denti da latte con il dente già formato che spinge per uscire; in questo caso togliere il dente deciduo consente sia al dente nuovo di collocarsi nel punto giusto e non forare la gengiva in punti diversi che poi sarebbero difficili da curare sia al bambino di soffrire molto meno.
Come avviene l’estrazione
Una estrazione dentale deve essere fatta da un dentista abilitato in uno studio dentistico di Milano; la prima fase è quella della constatazione del danno sul dente effettuata dal dentista sia mediante controllo visivo che tramite una lastra ortodontica; la radiografia è ancora molto utile nell’ortodonzia proprio per le particolari caratteristiche dei componenti (corona, radice, ossa mascellari) che possono essere così facilmente riconosciuti e analizzati.
Stabilita la necessità di estrarre il dente, il dentista procede con una anestesia locale effettuata tramite una iniezione in più punti della gengiva interessata di un anestetico; fatto ciò tutta la zona interessata diventa completamente insensibile al dolore e questa insensibilità permane anche per alcune ore, dipendenti dall’intensità dell’anestesia, in modo da consentire al paziente di tornare alla propria abitazione in tranquillità.
L’estrazione materiale di un dente può avvenire in due modalità a seconda della complicanza dell’intervento: semplice e chirurgica.
Quella semplice viene di norma effettuata dal dentista su un dente che è visibile ma soprattutto erotto mediante l’apposita pinza da estrazione e l’elevatore; l’uso di questi strumenti mediante appositi movimenti permettono la lussazione del legamento parodontale in modo da favorire la fuoriuscita della radice dall’alveo osseo.
L’estrazione del dente in modo chirurgico avviene invece mediante una incisione che viene fatta lungo la verticale della gengiva in modo da poter esporre il dente (o la parte inferiore di esso); vi è quindi una sollevazione dei lembi in modo che il dentista possa operare nel migliore dei modi e a fine intervento i lembi vengono normalmente suturati. Nei casi con maggiore complessità oltre all’anestesia locale viene inoculato al paziente un leggero anestetico in modo che esso possa essere leggermente sedato.
Cosa fare dopo l’estrazione dentale
L’estrazione dentale in se per se non ha alcun impatto con il paziente che non sente il dolore ma solamente un po’ di pressione a causa delle operazioni svolte dal dentista ma il decorso post estrazione è ovviamente diverso a seconda se sia stato necessario utilizzare la prima o la seconda metodologia.
Nel caso dell’estrazione semplice vi è normalmente un leggero gonfiore della parte trattata che può essere risolto con l’uso di comuni antinfiammatori per due o massimo tre giorni cominciando il trattamento mentre è ancora in atto l’azione dell’anestetico locale. Un sollievo che impedisce anche il progredire del gonfiore è dato anche dalla tenuta sulla parte interessata di una borsa del ghiaccio per alcune ore immediatamente successive all’operazione e la tenuta della testa in posizione eretta o comunque sollevata quando ci si sdraia.
Quando invece si è in presenza di un intervento chirurgico vero e proprio, oltre al dolore (che deve essere curato con i metodi descritti sopra), è possibile sia che insorgano delle infezioni della ferita post estrattiva o che compaiano delle linee di febbre. Le prime possono essere risolte mediante l’assunzione di antibiotici a largo spettro uniti agli antinfiammatori ma soprattutto a frequenti risciacqui con collutori in modo da evitare che parti di cibo possano rimanere bloccate vicino alla ferita favorendo in questo modo la formazione della flora batterica.
La febbre invece può essere eventualmente trattata con i normali antipiretici e non deve mai superare i 38 gradi; in caso contrario si deve chiamare lo studio dentistico di Milano, soprattutto se la temperatura non tende ad abbassarsi nonostante l’uso dei farmaci.
Per i giorni immediatamente seguenti è necessario che si attui una dieta contenenti alimenti tendenzialmente molli e liquidi come purea di patate, frullati (non di frigo) o minestre molto tiepide e bere sempre molta acqua; subito dopo, per almeno un paio di giorni, è possibile aggiungere della carne macinata e pesce bollito.
Nel periodo di rimarginazione della ferita, non bisogna assolutamente fumare, inferire cibi troppo caldi o troppo freddi e usare uno spazzolino a setole dure; è inoltre consigliato di non assumere acido acetilsalicilico (contenuto nella comune aspirina) per non ritardare il processo di cicatrizzazione dovuto all’azione di essa sulla coagulazione del sangue.
Per un’azione combinata e di preparazione all’estrazione, sia essa di tipo semplice che chirurgico, l’uso del collutorio è comunque fortemente consigliato anche nei giorni precedenti l’estrazione ma soprattutto poco prima dell’effettuazione dell’intervento.
L’estrazione dente del giudizio
I quattro denti del giudiziosono quelli per cui normalmente vengono effettuate le estrazioni di denti a Milano più comuni; la loro posizione, che rende molto difficile la corretta pulizia dopo aver mangiato, unita allo scarso uso durante le fasi della masticazione ne fanno dei temibili vettori di possibili infezioni ai molari precedenti (che sono invece molto importanti nel processo di masticazione) e sicuri primi indiziati alla carie.
Perché estrarre i denti del giudizio
I denti del giudizio hanno una percentuale moto maggiore degli altri a rimanere in uno stato di semi inclusione il che comporta fastidi del paziente ma anche, in alcuni casi, una spinta del dente verso il molare precedente causando gonfiori o dolori.
Proprio perché i denti del giudizio tendono a crescere in uno spazio troppo stretto rispetto alla loro grandezza, molte volte perforano parzialmente la gengiva in quanto incontrano notevoli difficoltà a fuoriuscire completamente; in questi casi è molto usuale che si abbiano ripetuti dolori associato a gonfiore localizzato che può essere causato da infezioni gengivali nel caso in cui la gengiva non riesca a richiudersi completamente. Questa posizione non corretta oltre a procurare fastidi generici può determinare problematiche più o meno gravi al secondo molare, soprattutto quando si è in presenza di carie avanzate e molto profonde.
Come già detto, i denti del giudizio non partecipano alla fase attiva della masticazione ma ricevono tutti i residui di cibo ed inoltre, essendo molto profondi all’interno del cavo orale, vengono difficilmente raggiunti dallo spazzolino in modo efficace.
Tutte queste condizioni comportano una erosione molto più celere della corona con una probabilità di trasformarsi in carie molto più alta rispetto al primo e al secondo molare.
Vi è anche un caso, quello più grave, in cui i denti non riescano a farsi strada e rimangano bloccati più o meno totalmente all’interno dell’osso mandibolare; in questo caso l’estrazione avviene per via chirurgica scavando all’interno dell’osso fino a raggiungere la corona del dente per poi poterlo estrarre
Conseguenze estrazione denti del giudizio
I denti del giudizio normalmente sono estratti a coppie se sono completamente erotti; negli altri casi si procede con una valutazione ad hoc presso lo studio dentistico di Milano in modo da ottimizzare gli interventi.
L’asportazione dei denti del giudizio non comporta alcuna conseguenza, né dal punto di vista funzionale né da quello estetico, ma permette di non avere gengiviti e soprattutto previene la possibilità di danni maggiori a denti adiacenti.
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